Genesi 2:15-17

15 Versetto 15

Dopo che Dio ebbe fatto Adamo, lo mise nel giardino, lasciando fuori ogni altra vanità. Solo Colui che ci ha fatti può renderci felici: Lui che è il Creatore dei nostri corpi e il Padre delle nostre anime e nessun altro se non Lui, può permettere completamente la felicità di entrambi. Anche in paradiso l'uomo doveva lavorare. Nessuno di noi è stato mandato nel mondo per essere sfaccendato. Egli, che ha fatto le nostre anime e i nostri corpi, ci ha dato anche qualcosa da fare: Egli, che ci ha dato questa terra come nostra abitazione, ci ha dato pure un lavoro. I figli e gli eredi del cielo, mentre sono in questo mondo, devono fare qualcosa su questa terra per impiegare parte del loro tempo e dei loro pensieri e se lo fanno con un occhio rivolto verso Dio, effettivamente lo servono tramite esso, come quando pregano in ginocchio. Osservate come il matrimonio sia una chiamata antica e onorata: era necessario anche in paradiso. Inoltre, c'è un piacere vero in questa chiamata di Dio. Adamo non poteva essere felice se fosse stato inattivo ed ancora dice la Parola di Dio che colui che non lavora non ha alcun diritto di mangiare, 2Tim. 3:10.

16 Versetti 16, 17

Non facciamo mai la nostra volontà se va contro la santa volontà di Dio. L'uomo non aveva solo la libertà di prendere i frutti del paradiso, ma la vita eterna gli veniva assicurata dalla sua ubbidienza. Dio scelse una prova per la sua ubbidienza. Per mezzo della trasgressione egli sarebbe stato privato del favore divino e il dispiacerlo avrebbe portato tutti i suoi terribili effetti con sé, cosicché egli sarebbe diventato responsabile del suo dolore, della sua malattia e della sua morte. Ma peggio ancora, egli avrebbe perduto l'immagine santa di Dio e tutti le benedizione che scaturivano da essa e avrebbe provato il tormento di passioni peccaminose e il terrore della vendetta del suo Creatore che sarebbe perdurato per sempre nella sua anima eterna. La prova della proibizione di mangiare del frutto di un albero particolare fu saggiamente adatta allo stato dei nostri progenitori. Nel loro stato di innocenza e separati da chiunque altro, quale opportunità e per mezzo di quale tentazione potevano cadere infrangendo uno qualunque dei dieci comandamenti? L'avvenimento prova che l'intera razza umana fu coinvolta nella prova e nella caduta dei nostri primi genitori. Argomentare contro queste cose significa lottare contro fatti incontestabili come la divina Rivelazione, infatti, l'uomo è peccaminoso e lo dimostra fin dalle sue prime azioni; anche in seguito dimostra che è subito pronto a commettere il male. Egli è la causa del dispiacere divino che lo ha esposto alla sofferenze e alla morte. Le Sacre Scritture parlano sempre dell'uomo e del suo carattere peccaminoso e di questo suo miserabile stato e queste cose sono vere per gli uomini di tutte le età e di tutte le nazioni.

Genesi 3:1-7

1 Capitolo 3

Il serpente inganna Eva Gen 3:1-5

Adamo ed Eva trasgrediscono il comando Divino e cadono in peccato e inisgrazia Gen 3:6-8

Dio invita Adamo ed Eva a rispondere Gen 3:9-13

Il serpente viene maledetto, la discendenza promessa Gen 3:14, 15

La punizione dell'umanità Gen 3:16-19

Il primo vestiario dell'umanità Gen 3:20, 21

Adamo ed Eva sono cacciati dal paradiso Gen 3:22-24

Versetti 1-5

Satana assalì i nostri progenitori per indurli a peccare e la tentazione si rivelò mortale per loro. Il tentatore era il demonio sotto la forma e l'aspetto di un serpente. Il piano di Satana era quello di indurre i nostri progenitori a peccare per separarli così tra loro e dal loro Dio. Quindi il demonio fu fin dall'inizio un assassino e il grande ingannatore. La persona tentata fu la donna: la tattica di Satana consistette nel discutere con lei quando la trovò da sola. Ci sono molte tentazioni in cui essere da soli è un grande svantaggio, ma la comunione dei santi ci dà molta forza e sicurezza. Satana fu avvantaggiato, inoltre, per averla trovata vicino all'albero proibito. Essi, che non avrebbero mai mangiato il frutto proibito, non dovevano nemmeno avvicinarsi all'albero proibito. Satana tentò Eva affinché, per mezzo suo, potesse tentare Adamo. Ed è una sua tattica tentare per mezzo di gente che non sospettiamo nemmeno e per mezzo di coloro che hanno maggior influenza su di noi. Satana chiese se era peccato o no mangiare di questo albero. Egli non manifestò apertamente i suoi progetti ma pose una domanda che sembrava innocente. Colei che doveva mettersi al sicuro, cominciò timidamente a parlare con il tentatore. Egli le presentò il comando divino come sbagliato e le parlò beffardamente. Il demonio, in quanto bugiardo, fu schernitore fin dal principio e gli schernitori sono suoi figli. È arte di Satana parlare della legge Divina come incerta o irragionevole e indurre così la gente a peccare. La nostra saggezza deve consistere nel mantenerci nella solida convinzione del comando di Dio e rispettarlo in sommo grado. Dio non dirà anche più tardi apertamente: "Tu non mentirai, né pronuncerai il mio nome invano, né sarai ubriaco, ecc."? Sì, certo che l'ha detto e questo è il bene per la mia anima e, per mezzo della sua grazia, mi atterrò fermamente a questo. La debolezza di Eva si manifestò nell'avventurarsi a discutere col serpente: ella avrebbe dovuto percepire nella sua domanda che non aveva buone intenzioni e perciò doveva fuggire. Satana insegna agli uomini prima a dubitare e quindi a negare. Il tentatore promise vantaggi dal loro cibarsi di questo frutto. Egli cercò di renderli insoddisfatti del loro stato presente, come se non fosse buono quel che avevano e doveva desiderare altro. Nessuna condizione porterà soddisfazione a meno che non sia la mente a convincersi. Egli li indusse a cercare qualcosa di meglio e cioè ad essere dei. Satana rovinò se stesso per tentare di essere simile all'Altissimo, e così cercò di infettare i nostri progenitori con lo stesso desiderio, in modo tale da rovinare anche loro. E ancora il demonio conduce la gente secondo il suo interesse, suggerendo loro pensieri sbagliati su Dio e la falsa speranza di ottenere vantaggi peccando. Pensiamo, quindi, sempre positivamente di Dio come il vero Bene, e pensiamo negativamente del peccato come il male peggiore, così resisteremo al demonio ed egli fuggirà da noi.

6 Versetti 6-8

Osservate i momenti della trasgressione: niente passi in avanti ma solo indietro verso la fossa. 1. Ella vide: molti peccati entrano tramite l'occhio. Non indugiamo mai su quello che ci può portare a concepire desideri pericolosi Mat. 5:28; 2. Ella prese: fu un suo proprio atto e una sua iniziativa. Satana può tentare, ma non può forzare; può convincere a buttarci giù ma egli non può buttarci giù Mat 4:6; 3. Ella mangiò: quando la donna guardò l'albero forse non intendeva prenderne i frutti o quando li prese, non intendeva mangiarne: ma non finì così, per cui è meglio bloccare i primi fomiti del peccato e farli passare prima di trovarsi immischiati in esso; 4. Ella lo diede pure a suo marito che era con lei: quelli che fanno il male cercano di attirare gli altri a fare lo stesso; 5. Ella ne mangiò: nel trascurare l'albero della vita, di cui gli era permesso mangiare, e mangiando dell'albero della conoscenza, che era proibito, Adamo dimostrò chiaramente un disprezzo di ciò che Dio gli diede e un desiderio per ciò che Dio non decise di dargli. Dio gli avrebbe dato tutto quello che piaceva all'uomo e ciò che lo poteva soddisfare veramente, ma il suo peccato fu, con una parola sola, disobbedienza, Ro 5:19; disobbedienza a un piano e a un facile e preciso comando. L'uomo non aveva alcuna natura corrotta che lo portasse a tradirlo ma pieno di libero arbitrio, non indebolito né danneggiato. L'uomo si rivoltò subito a Dio e condusse tutta la sua posterità nel peccato e nella rovina. Chi, quindi, può affermare che il peccato di Adamo è una cosa banale? Quando fu troppo tardi, Adamo ed Eva si resero conto della follia di aver mangiato il frutto proibito. Essi videro la felicità da cui decaddero e la miseria in cui caddero. Videro un Dio affettuoso provocato e la privazione della sua grazia e del suo favore. Vedete quale disonore e quale difficoltà è il peccato: porta scompiglio dovunque entra e distrugge ogni cosa buona. Prima o poi farà vergognare sia per la vergogna del pentimento vero che termina in gloria sia per la vergogna e per il disprezzo eterno per il quale il malvagio risorgerà nel grande giorno. Vedete qui la "normale" follia di coloro che peccano. Essi si curano maggiormente di salvare la loro faccia davanti agli uomini piuttosto che cercare il perdono da Dio. Le scuse che gli uomini danno per coprire e ridurre i loro peccati sono vane e frivole e anche con le cinture di foglie di fico essi non poterono migliorare la situazione. Ma ciò nonostante siamo sempre pronti a coprire le nostre colpe come Adamo. Prima di peccare essi gradivano le dolci visite di Dio con umile gioia; ma ora Egli faceva a loro terrore. Nessuna meraviglia se essi erano pure terrore a se stessi e pieni di confusione. Questo mostra la falsità del tentatore e le frodi delle sue tentazioni. Satana promise che essi sarebbero stati al sicuro ma adesso non la pensavano più così! Adamo ed Eva erano ora dei miserabili consolatori l'uno dell'altro!

Romani 5:12-19

12 Versetti 12-14

Il disegno di ciò che segue è chiaro. È quello di esaltare le nostre opinioni riguardo alle benedizioni che Cristo ci ha procurato, confrontandole con il male che è seguito alla caduta del nostro primo padre; e mostrando che queste benedizioni non solo si estendono alla rimozione di questi mali, ma vanno ben oltre. Peccando Adamo, la sua natura si è resa colpevole e corrotta, e così è accaduto ai suoi figli. Così in lui tutti hanno peccato. E la morte è dovuta al peccato, perché la morte è il salario del peccato. Allora entrò tutta la miseria che è il dovuto deserto del peccato: la morte temporale, spirituale ed eterna. Se Adamo non avesse peccato, non sarebbe morto; ma una sentenza di morte è stata emessa, come su un criminale; è passata attraverso tutti gli uomini, come una malattia infettiva a cui nessuno sfugge. A riprova della nostra unione con Adamo e della nostra partecipazione alla sua prima trasgressione, osserviamo che il peccato prevalse nel mondo per molte epoche prima della promulgazione della legge da parte di Mosè. E la morte regnò in quel lungo periodo non solo sugli adulti che peccavano volontariamente, ma anche su moltissimi bambini, il che dimostra che erano caduti in Adamo sotto la condanna e che il peccato di Adamo si estendeva a tutta la sua posterità. Egli era una figura o un tipo di colui che sarebbe venuto come garante di una nuova alleanza, per tutti coloro che sono legati a lui.

15 Versetti 15-19

Per il reato di un solo uomo, tutta l'umanità è esposta alla condanna eterna. Ma la grazia e la misericordia di Dio, e il dono gratuito della giustizia e della salvezza, avvengono per mezzo di Gesù Cristo, in quanto uomo; tuttavia il Signore dal cielo ha portato la moltitudine dei credenti in uno stato più sicuro ed elevato di quello da cui erano caduti in Adamo. Questo dono gratuito non li ha posti nuovamente in uno stato di prova, ma li ha fissati in uno stato di giustificazione, come sarebbe stato posto Adamo, se fosse rimasto in piedi. Nonostante le differenze, c'è una sorprendente somiglianza. Come per l'offesa di uno solo, il peccato e la morte hanno prevalso per la condanna di tutti gli uomini, così per la giustizia di uno solo, la grazia ha prevalso per la giustificazione di tutti coloro che sono legati a Cristo dalla fede. Per grazia di Dio, il dono della grazia è abbondato a molti per mezzo di Cristo; eppure molte persone scelgono di rimanere sotto il dominio del peccato e della morte, piuttosto che chiedere le benedizioni del regno della grazia. Ma Cristo non scaccerà in alcun modo coloro che sono disposti a venire a lui.

Matteo 4:1-11

Capitolo 4

La tentazione di Cristo Mt 4:1-11

L'apertura del ministero di Cristo in Galilea Mt 4:12-17

Chiamata di Simone e altri Mt 4:18-22

Gesù insegna e fa miracoli Mt 4:23-25

Versetti 1-11

Per quanto riguarda la tentazione di Cristo, osservate che subito dopo essere stato dichiarato Figlio di Dio e Salvatore del mondo, fu tentato; grandi privilegi e segni speciali del favore divino non assicurano a nessuno di essere tentato. Ma se lo Spirito Santo testimonia che siamo stati adottati come figli di Dio, questo risponderà a tutti i suggerimenti dello spirito maligno. Cristo era diretto al combattimento. Se presumiamo della nostra forza e tentiamo il diavolo a tentarci, provochiamo Dio ad abbandonarci a noi stessi. Altri sono tentati, quando sono trascinati dalla propria concupiscenza e allettati, Giac 1:14; ma il nostro Signore Gesù non aveva una natura corrotta, perciò fu tentato solo dal diavolo. Nella tentazione di Cristo appare che il nostro nemico è sottile, dispettoso e molto audace; ma gli si può resistere. Ci conforta il fatto che Cristo abbia sofferto, essendo tentato; perché così appare che le nostre tentazioni, se non cedono, non sono peccati, ma solo afflizioni. Satana mirava in tutte le sue tentazioni a portare Cristo a peccare contro Dio. 1. Lo tentò a disperare della bontà di suo Padre e a non fidarsi della sua cura nei suoi confronti. È una delle astuzie di Satana quella di approfittare della nostra condizione esteriore; chi si trova in difficoltà deve raddoppiare la guardia. Cristo rispose a tutte le tentazioni di Satana con "Sta scritto"; per darci l'esempio, si appellò a ciò che era scritto nelle Scritture. Questo metodo dobbiamo adottare quando, in qualsiasi momento, siamo tentati di peccare. Impariamo a non prendere strade sbagliate per approvvigionarci, quando le nostre necessità sono così pressanti: in un modo o nell'altro il Signore provvederà. 2. Satana tentò Cristo di presumere del potere e della protezione del Padre suo, in un punto di sicurezza. Non ci sono estremi più pericolosi della disperazione e della presunzione, soprattutto negli affari della nostra anima. Satana non ha obiezioni ai luoghi sacri come teatro dei suoi assalti. Non perdiamo la guardia in nessun luogo. La città santa è il luogo in cui egli tenta, con il massimo vantaggio, gli uomini all'orgoglio e alla presunzione. Tutti i luoghi elevati sono luoghi scivolosi; i progressi nel mondo rendono un uomo un bersaglio su cui Satana può scagliare i suoi dardi infuocati. Satana conosce così bene le Scritture da poterle citare facilmente? È così. È possibile che un uomo abbia la testa piena di nozioni della Scrittura e la bocca piena di espressioni della Scrittura, mentre il suo cuore è pieno di aspra inimicizia verso Dio e verso ogni bene. Satana ha travisato le parole. Se usciamo dalla nostra strada, dal nostro dovere, perdiamo la promessa e ci mettiamo fuori dalla protezione di Dio. Questo passo, Deut 8:3, è stato fatto contro il tentatore, che quindi ne ha omesso una parte. La promessa è solida e valida. Ma dobbiamo continuare a peccare, affinché la grazia possa abbondare? No. 3. Satana tentò Cristo all'idolatria con l'offerta dei regni del mondo e della loro gloria. La gloria del mondo è la tentazione più affascinante per i non pensanti e gli sprovveduti; con essa gli uomini sono più facilmente soggiogati. Cristo fu tentato di adorare Satana. Egli respinse la proposta con avversione. "Vattene, Satana!". Alcune tentazioni sono apertamente malvagie e non vanno semplicemente contrastate, ma respinte subito. È bene essere rapidi e fermi nel resistere alle tentazioni. Se resistiamo al diavolo, egli fuggirà da noi. Ma l'anima che delibera è quasi vinta. Sono pochi quelli che riescono a respingere con decisione le esche che Satana offre; eppure che vantaggio ne trae un uomo se guadagna il mondo intero e perde la propria anima? Cristo fu soccorso dopo la tentazione, per incoraggiarci a proseguire nella sua impresa e per incoraggiarci a confidare in lui; infatti, come sapeva, per esperienza, cosa significava soffrire, essendo tentato, così sapeva cosa significava essere soccorsi, essendo tentati; quindi possiamo aspettarci che non solo si senta a favore del suo popolo tentato, ma che venga loro incontro con un sollievo tempestivo.

Salmi 32

1 Capitolo 32

La felicità di un peccatore perdonato Sal 32:1-2

La miseria che ha preceduto e il conforto che ha seguito la confessione dei peccati Sal 32:3-7

I peccatori istruiti, i credenti incoraggiati Sal 32:8-11

Versetti 1-2

Il peccato è la causa della nostra miseria; ma le trasgressioni alla legge divina del vero credente sono tutte perdonate, essendo coperte dall'espiazione. Cristo ha denunciato i suoi peccati, quindi non gli sono stati imputati. Poiché la giustizia di Cristo ci è stata riconosciuta e noi siamo diventati giustizia di Dio in lui, la nostra iniquità non è imputata, poiché Dio ha scaricato su di lui l'iniquità di tutti noi e lo ha reso un'offerta di peccato per noi. Non imputare il peccato è un atto di Dio, perché è lui il giudice. È Dio che giustifica. Notate il carattere di colui al quale sono stati perdonati i peccati: è sincero e cerca la santificazione per mezzo dello Spirito Santo. Non professa di pentirsi con l'intenzione di indulgere nel peccato, perché il Signore è pronto a perdonare. Non abuserà della dottrina della libera grazia. E all'uomo la cui iniquità è perdonata, è promessa ogni sorta di benedizione.

3 Versetti 3-7

È molto difficile portare l'uomo peccatore ad accettare umilmente la misericordia gratuita, con una piena confessione dei suoi peccati e della sua autocondanna. Ma la vera e unica via per la pace della coscienza è confessare i nostri peccati, affinché siano perdonati; dichiararli per essere giustificati. Sebbene il pentimento e la confessione non meritino il perdono della trasgressione, sono necessari per godere realmente della misericordia perdonante. E quale lingua può dire la felicità di quell'ora in cui l'anima, oppressa dal peccato, è in grado di versare liberamente le sue pene davanti a Dio e di afferrare la sua misericordia alleata in Cristo Gesù? Coloro che vogliono accelerare la preghiera devono cercare il Signore quando, con la sua provvidenza, li chiama a cercarlo e, con il suo Spirito, li stimola a cercarlo. Nel momento della scoperta, quando il cuore è intenerito dal dolore e appesantito dalla colpa, quando ogni rifugio umano fallisce, quando la mente turbata non trova riposo, allora Dio applica il balsamo curativo per mezzo del suo Spirito.

8 Versetti 8-11

Dio insegna con la sua parola, e guida con le segrete indicazioni della sua volontà. Davide rivolge una parola di ammonimento ai peccatori. La ragione di questo ammonimento è che la via del peccato finirà certamente nel dolore. Ecco una parola di conforto per i santi. Essi possono vedere che una vita di comunione con Dio è di gran lunga la più piacevole e confortevole. Rallegriamoci, o Signore Gesù, in te e nella tua salvezza; così ci rallegreremo davvero.

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